Didattica

CORSO "CRIMINOLOGIA E SICUREZZA URBANA" - Prof.ssa Oriana Binik

Si è concluso a fine maggio 2024 l'ultima edizione del corso intitolato "Criminolgia e Sicurezza Urbana". Si tratta di un insegnamento curricolare del corso di Laurea Progest (Progettazione e Gestione delle politiche sociali), che si svolge annualmente presso uno degli Istituti Penitenziari in cui è presente il Polo dell'Università Bicocca. 

Nel 2024 le lezioni, tenute dalla Professoressa Oriana Binik, si sono tenute presso la II Casa di Reclusione di Milano-Bollate ed hanno visto la partecipazione di 25 studentesse di Progest e oltre 30 persone tra studentesse e studenti detenuti, iscritti a diversi Corsi di Laurea. 

Precedentemente, tale corso si svolgeva annualmente presso la Casa di Reclusione di Milano Opera ed era condotto dal Professor Roberto Cornelli. 

Obiettivi formativi

Il corso si propone di fornire competenze teoriche e metodologiche per inquadrare la “questione criminale” e per favorire la sicurezza attraverso politiche di prevenzione e di reinserimento sociale degli autori e delle autrici di reato.  Alla fine del corso i/le partecipanti avranno acquisito la conoscenza dei principali metodi e delle prospettive critiche adottate nella ricerca criminologica; dei modelli e dei programmi di empowerment basati sulle evidenze scientifiche utilizzati nella prevenzione; dell’approccio della desistenza dal crimine nella costruzione delle politiche e degli interventi volti al reinserimento sociale. Tutte le prospettive presentate saranno declinate in un’ottica di genere.

LABORATORIO "LA DESISTENZA DAL CRIMINE" - Prof.ssa Valeria Verdolini

Si svolge annualmente, presso la II Casa di Reclusione di Milano-Bollate, il laboratorio "la Desistenza dal Crimine". 

L'ultima edizione del laboratorio è stata tenuta dalla Professoressa Valeria Verdolini.

Nel corso della precedente edizione del laboratorio, allora tenuto dalla Professoressa Oriana Binik, sono state analizzate le carriere devianti nel lungo periodo, considerando i fattori di rischio, i cicli, i turning point, le transizioni e le traiettorie che definiscono ogni percorso di vita. I meccanismi che conducono sia all’ingresso sia all’uscita dalle carriere devianti - cioè alla desistenza dal crimine - sono spesso sfuggenti. Allo scopo di accogliere la loro ambiguità, si è fatto ricorso al potere evocativo di alcune fiabe selezionate, che hanno accompagnato la riflessione condivisa.

Al termine del laboratorio, il gruppo di lavoro ha scritto una lettera aperta, che mira a sensibilizzare la collettività sul tema del reinserimento sociale.  Questa lettera è stata resa pubblica attraverso diversi articoli su siti web:

• https://bnews.unimib.it/blog/reinserimento-sociale-degli-studenti-detenuti-lettera-aperta-dalla-casa-di-reclusione-di-bollate/

• https://arche.it/lettera-detenuti/ 

LABORATORIO "IL LAVORO EDUCATIVO IN CARCERE" - Prof.ssa Francesca Oggionni

Si svolge annualmente, presso la II Casa di Reclusione di Milano Bollate, il laboratorio "Il Lavoro Educativo in Carcere", tenuto dalla Prof.ssa Francesca Oggionni.

Obiettivi formativi

Il carcere è un contesto educativo complesso, in cui si intrecciano molteplici processi educativi (formali, informali e diffusi), che gli/le studenti saranno invitati ad osservare ed analizzare secondo un approccio multidimensionale, critico e interrogante.

La problematizzazione del binomio ossimorico educazione-carcere avverrà attraverso l’osservazione degli spazi, l’incontro con operatori e persone detenute, l’esplorazione dei propri pregiudizi, l’analisi dello scarto esistente tra rappresentazioni sociali e realtà detentiva.

Ci si misurerà con alcune competenze professionali che nel carcere assumono un alto grado di complessità, come la sospensione del giudizio e la progettazione in prospettiva risocializzante. Si farà esperienza del sistema di vincoli che caratterizza il contesto penitenziario.    

LABORATORIO "L'EDUCATORE E LA SCRITTURA - SCRIVERE PER L'EDUCAZIONE E LA RICERCA" - Prof.ssa Benedetta Centovalli

Si svolge annualmente, presso la II Casa di Reclusione di Milano Bollate, il laboratorio "l'educatore e la scrittura", tenuto dalla Prof.ssa Benedetta Centovalli.

Obiettivi formativi

La capacità di impostare testi chiari ed efficaci è una competenza indispensabile in ambito universitario e lavorativo, specialmente per tutte quelle professioni che presuppongono la centralità della comunicazione. Al di là degli ambiti specifici, inoltre, viviamo in una società sempre più interconnessa e testualizzata, in cui padroneggiare la scrittura costituisce una risorsa funzionale e ogni giorno più necessaria. Redigere un testo, però, solleva molteplici domande: prima di tutto, che cosa scrivere, e come documentarsi? E poi che ordine dare alle informazioni nel testo? Cosa dire prima e cosa dire dopo? E inoltre, quale stile viene richiesto, e come si citano le fonti?

Il laboratorio intende fornire e consolidare i mezzi per la redazione di testi espositivi e argomentativi, compresa la tesina finale. L'attività in aula si concentrerà su lettura e discussione collettiva di materiali testuali diversi, di tematiche pertinenti per il corso di studi, al fine di sollecitare i frequentanti a richiamare e a mettere in relazione tra loro le conoscenze complessivamente accumulate nel percorso di studio. Si leggeranno così testi di e su Lorenzo Milani (di cui, nel 2023, ricorre il centenario), sull'adolescenza: tematiche interdisciplinari che i frequentanti saranno invitati a percorrere secondo le loro conoscenze e le loro inclinazioni personali. Attraverso confronti ed esercitazioni in piccoli gruppi, si svilupperanno le competenze per la produzione di elaborati chiari, persuasivi ed efficaci.

CORSO "LE FORME DELLA MEDIAZIONE" - Prof. Alberto Giasanti

Si svolge annualmente, presso la Casa di Reclusione di Milano Opera, il corso a classi miste "Le Forme della Mediazione" condotto dal Professor Alberto Giasanti. Si tratta di un insegnamento del corso di Laurea Progest (Progettazione e Gestione delle politiche sociali). 

Il corso intende, nella sua prima parte, introdurre il significato di mediazione avvicinandolo ai tratti distintivi della tragedia greca; e, nella sua seconda parte, mettere in evidenza come le storie di tutti i partecipanti si intrecciano, quasi a sovrapporsi le une alle altre in un altalenarsi tra singoli e gruppi, tra coscienza individuale e coscienza collettiva, come due sguardi differenti che si confrontano. 

L’obiettivo formativo è quindi quello di uno sviluppo del sé al fine di potersi confrontare in situazioni di conflitto e sapersi relazionare empaticamente nella sofferenza e nella rinascita.