Polo UNIVERSITARIO Penitenziario

“La coscienza, il cambiamento, secondo il mio parere, avvengono attraverso la scuola, la scuola è lo strumento utile per la conoscenza. La scuola aiuta nel cambiamento e nel ravvedimento. La conoscenza cambia i detenuti e, abbinata alla sofferenza, porta sulla retta via, al rispetto della società, al rispetto delle leggi e degli individui. 

Grazie alla Direzione, all'Amministrazione Penitenziaria e all'Università Bicocca che mi hanno permesso questo cambiamento.”  

Angelo C. studente detenuto laureato in Sociologia

DICONO DI NOI - BICOCCA RESEARCH

Quando l’Università “apre” il carcere. Poli Universitari Penitenziari e riabilitazione delle persone detenute.


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IL POLO PENITENZIARIO DI ATENEO

La presenza delle Università nei luoghi di detenzione ha una profonda valenza culturale per il Paese e per la più ampia discussione sul significato che possono avere la pena e l’esecuzione penale.

Coerentemente ai principi che ispirano il sistema penale la presenza dei Poli Penitenziari vuole facilitare la trasformazione della detenzione da un tempo “sospeso” ad un periodo fecondo, in cui il cittadino condannato possa intraprendere, se lo desidera, percorsi formativi anche di alto livello che gli consentano di investire sul proprio capitale umano, strumento indispensabile per ridurre i rischi di recidiva, con benefici non solo per il singolo ma per tutta la società italiana.


Il Polo Penitenziario di Ateneo è nato nel 2013 da un accordo di collaborazione tra l’Università di Milano-Bicocca e il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria (PRAP) per la Lombardia con l’obiettivo di sviluppare attività scientifiche, culturali e didattiche presso gli Istituti di Pena dell’area milanese. La collaborazione persegue le seguenti finalità:

Il Polo fa parte della Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari (CNUPP), facente capo alla CRUI, che svolge attività di promozione, riflessione e indirizzo del sistema universitario nazionale e dei singoli atenei in merito alla garanzia del diritto allo studio universitario delle persone detenute, in esecuzione penale esterna, o sottoposte all’esecuzione di misure di sicurezza detentive. 

LE TESTIMONIANZE DEI NOSTRI STUDENTI

"Nonostante le difficoltà quotidiane all’interno di queste mura, con lo studio sono sempre alla costante ricerca di un equilibrio, e posso anche dire che lo sto trovando, da quando ho deciso di fare il grande passo di iscrivermi all’Università Milano-Bicocca. Già dal primo colloquio visivo, i responsabili e il tutor hanno da subito dimostrato professionalità e capacità nel rendersi da subito efficienti, mettendomi a disposizione un tutor per il mio indirizzo di studio, e così dandomi la possibilità di iniziare la mia evasione culturale al di fuori di questo contesto in cui vivo da diverso tempo, lontano dalla famiglia e dagli affetti familiari. Attraverso lo studio mi sento una persona più libera e con la voglia di vivere un’altra vita, più arricchita culturalmente, per essere pronto ad affrontare la società esterna, quando sarà il momento della mia, tanto attesa, libertà, con una gestione più oculata della mia vita economica, grazie al tempo dedicato allo studio con impegno e devozione.

Voglio ribadire che, dopo avervi conosciuto come facoltà, posso dire che per me oggi siete una garanzia di serenità che mi stimola e fa credere in me, che avrò ancora la possibilità di affrontare la società esterna, nel mondo del lavoro, nonché un nuovo modo di valutare gli imprevisti evitando esperienze spiacevoli, che si possono evitare, rimettendomi in gioco per trionfare, con il sacrosanto lavoro onesto, di cui tutti noi abbiamo bisogno."

Giuliano, studente detenuto del carcere di Opera

Reinserimento sociale degli studenti detenuti.
Lettera aperta dalla Casa di Reclusione di Bollate.

Leggi la lettera aperta, scritta da un gruppo di studenti ristretti e strudentesse libere, al termine del laboratorio "La desistenza dal crimine".  

Tale lettera mira a sensibilizzare la collettività sul tema del reinserimento sociale.